Siamo giunti alla conclusione della settima edizione di Extramonia. In mattinata gli interventi clou con illustri ospiti. Lo storico Lorenzo Braccesi da Padova e larcheologo scrittore Valerio Massimo Manfredi (cfr. contributi specifici a firma di Gregorio Celi e della sottoscritta) Momento altrettanto degno di cronaca per la rilevanza morale e civile del messaggio veicolato è stata la proiezione del documentario- inchiesta realizzato dal Prof. Livio Zerbini (Università di Ferrara) con la regia di Adolfo Conti dedicato al sito di Alburnus Maior (lodierna Rosia Montana, Transilvania) in Romania. Unarea estesa per mille ettari comprendente la necropoli, gli alloggiamenti delle truppe e gli insediamenti dei locali. Ospitava inoltre miniere doro e dargento risalenti allepoca traianea i cui proventi, rivitalizzando le finanze dellImpero, consentirono la costruzione del foro e lespansione dei mercati. Oggi è unarea a rischio: con la complicità dei governanti, una multinazionale olandese sta acquistando larea per incrementarne il fatturato. Come? Tramite lutilizzo di veleni altamente tossici, il cianuro. Se ciò si verificasse ne seguirebbe un gravissimo degrado ambientale, antropico, morale e civile. Un documento che ha sortito leffetto desiderato: sensibilizzare lUNESCO e lUE a prendere atto della situazione ed inviare in loco apposite commissioni di valutazione. Tutti gli abitanti, i quali protestano senza successo, rivolgono un accorato appello ai fratelli dellEuropa. Chi desidera approfondire può consultare il sito: www.rosiamontana.org . Pomeriggio altrettanto ricco ed interessante: Alessandro Malato di Compagnia delle Armi e delle Arti con sede a Bologna ha illustrato Oriente, progetto itinerante di Archeologia sperimentale. Un festival in cui viene ricostruito il modo di vivere antico: la musica, le tecniche di combattimento di ogni singolo popolo, lenogastronomia, il bardo, laruspice, i mercenari, il console e tutto quello che riguarda ogni singola epoca. Queste figure sono confluite in un plot di vignette satiriche alla maniera forattiniana. Tra di esse, un rix germanico che pensa: «ma il nome rix assomiglia tanto ad un detersivo…». Ultimo intervento di questa edizione lexcursus storico del prof. Sandro Consolato, direttore della rivista La Cittadella, sullidea della Terza Roma intesa come Terza Italia. Unidea che non si presenta ex novo in seno al fascismo ma attraversa un lungo intervallo di secoli, dai tempi del tribuno Cola di Rienzo, contemporaneo del Petrarca. Dalle sette massoniche al Foscolo, al Carducci, al Pascoli dellInno a Roma. Le rovine come rinascita spirituale e politica. Un mito dissoltosi da sé dopo i disastri immani causati dalla seconda guerra mondiale. In conclusione il conferimento del premio Teocle, «inizialmente assegnato a coloro che si sono distinti nellambito dei rapporti con la grecità e da questanno anche alle personalità distintesi nella promozione della cultura classica» ha ricordato Fulvia Toscano. I premiati: lOn. Fabio Granata, Ass. regionale al Turismo, il quale ha esortato la Sicilia a riprendere il timone di se stessa per evitare di smarrire la propria rotta. Larcheologo e scrittore Valerio Massimo Manfredi che ha sottolineato la ricchezza, fuori dal comune, della nostra Sicilia invitando a consegnarla alle generazioni successive migliore di quanto labbiamo ricevuta. Listituto Nazionale del dramma antico di Siracusa per la diffusione della civiltà classica su un ampio raggio. Il premio speciale Teocle-grecia a Padre Nilo Vatopedinos, docente di Diritto Romano dellUniversità Magna Grecia di Catanzaro, Archimandrita del Patriarcato di Costantinopoli, il quale ha annunciato la costruzione a breve di un santuario ortodosso a Roccalumera. La serata si è conclusa in passerella, con il trionfo di forme e di colori degli abiti ispirati al mondo antico e realizzati dagli allievi dellAccademia di Belle Arti di Catania con il coordinamento della prof. Liliana Nigro (cfr servizio di R. Quartarone).Giorgia Arena
I premiati:
Valerio Massimo Manfredi
L’On Ass.Fabio Granata
Padre Nilo Vatopedinos
La Dott.ssa Anna Spocci dell’INDA