I lavori di avvio dell’edizione catanese 2005 durante la conferenza stampa di ieri.
di Giorgia Arena
Il 23 Aprile è la data scelta nel 1995 dallUNESCO per celebrare la giornata mondiale del libro e del diritto dautore. Proprio da quel giorno del 1616 tre grandi uomini continuano a vivere grazie alla preziosissima eredità trasmessaci: William Shakespeare, Miguel de Cervantes e Garcilaso de la Vega.
Stamane (ieri per chi legge) presso la Biblioteca Civica e Ursino Recupero si è svolta la conferenza stampa delledizione catanese 2005, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le attività culturali, la Regione Siciliana, gli Assessorati alla Cultura di Comune e Provincia, lUniversità degli Studi di Catania, il Museo Diocesano, lIstituto Comprensivo Andrea Doria, le librerie Tempolibro e Voltapagina.
Un importante momento di riflessione sul senso di questa giornata, sulle difficoltà delleditoria, sui traguardi raggiunti e su quelli da raggiungere alla presenza di autorità, soci UNESCO, presidi, insegnanti, editori, giornalisti.
In apertura i saluti ed i ringraziamenti della Prof. essa Maria Elisa Brischetto, Presidente del Centro di Catania (unico polo meridionale), che ha sottolineato «la rilevanza dellimpegno svolto dallUnesco sin dalla sua costituzione sessantanni or sono nel settore della formazione» tra cui lattenzione al libro, patrimonio immateriale dell Umanità.
«Vettore di valori, di saperi, del senso estetico, dellimmaginario e spirito della creatività e della cultura del mondo, ponte tra culture e bene di scambio, ragion dessere di un settore economico specifico e strumento per il progresso della democrazia» scrive il Prof. Kiro Mazura, direttore generale dellagenzia ONU, nel discorso di cui la stessa Brischetto ha citato i punti salienti per il pubblico presente.
Subito dopo, la parola allAssessore alla Cultura Gaetano Sardo per il quale il libro è un bene materiale in virtù del binomio fruizione sensoriale-emozioni e suggestioni personali, fonte del piacere del leggere, tanto più intenso in relazione alla cura della veste grafica. Per goderne a pieno dobbiamo concepire il libro come unutile abitudine quotidiana da coltivare nelle famiglie con la lettura delle storie ai più piccoli, momento di incontro tra le generazioni.
Oggetto di riflessione anche gli sforzi della piccola e media editoria siciliana nella costante ricerca di maggiore visibilità sullintero territorio italiano. «È duro riuscire a competere con le operazioni meramente commerciali dei grandi colossi i quali con lapertura delle loro librerie infranchaising attuano una sorta di centralizzazione del mercato» spiega leditore Bonanno, il quale ha annunciato lesistenza in cantiere di un salone del libro siciliano sostenuto dallo stesso gruppo che attualmente finanzia la manifestazione a Torino. Difficoltà aggravate dal costante silenzio dellamministrazione regionale ha puntualizzato la Prof. essa Concetta Greco-Lanza delle edizioni omonime, auspicando con urgenza listituzione di un premio letterario annuale rivolto a giovani scrittori e di una fiera del libro mediterranea.
Assenza anche in materia legislativa per la presenza di diversi disegni di legge mai portati a termine fa eco l Assessore Provinciale alla Cultura Gesualdo Campo. Nel suo intervento ricorda lavvenuta acquisizione degli Archivi Capuana e De Roberto disponibili alla pubblica consultazione presso Casa Lazzaro insieme alla ricostituzione della Biblioteca Provinciale intesa come erogatrice di servizi per il territorio. Concludendo lincontro ha espresso lineludibile necessità di considerare il libro un canale di comunicazione e di scambi tra culture, civiltà, comunità, per la ricerca ed il consolidamento di unidentità europea ed euro-mediterranea.