Risoluzione di un mistero attraverso la tradizione manoscritta
di SIMONA MARIA PERNI
Puntuale come ogni anno tornano i giorni più attesi dai catanesi: la festa di SantAgata. E puntuale come ogni anno torna laccesa disputa sulla patria della santa patrona catanese. A contenderne i natali sono due città: Palermo e, naturalmente, Catania.
La prima fonda la sua pretesa sugli atti del martirio e sulle trascrizioni dellepoca, nelle quali vi è chiaramente scritto che la vergine fu prelevata da Palermo, luogo in cui nacque e visse sino a quando non fu prelevata dalle guardie di Quirino.
La seconda, invece, basa la sua affermazione su alcune supposizioni relative ai costumi dellepoca in cui visse la santa e su alcuni calcoli di tempo. SantAgata, dopo esser stata prelevata dalle guardie in mattinata, giunse presso il palazzo di Quirino (che si trovava dove oggi sorgono le chiese di San Biagio, SantAgata la Vetere e SantAgata al carcere) nel primo pomeriggio, cosa impossibile se si considera la distanza tra Catania e Palermo e i mezzi di locomozione del periodo. Inoltre la vergine compì il viaggio senza alcun bagaglio e senza alcuna scorta femminile, due cose fondamentali se avesse dovuto cambiare città. I parenti, infine, andarono presso il palazzo di Quirino a reclamare più volte e in diversi momenti della giornata la giovane, cosa improbabile se la vergine non fosse vissuta a Catania.
Perché allora nelle cronache del tempo si ricorda Palermo come città natale e non Catania?
La querelle sembra risolta se si considera che gli atti del martirio e le cronache del tempo erano trascritti a mano e che era probabile che nel trascriverli si compì uno sbaglio che dai filologi è chiamato lectio facilior (chi ricopia uno scritto quando non capisce o non conosce una parola tende a sostituirla, anche inconsciamente, con una più conosciuta). Il copista, quindi, sbagliò a ricopiare e trascrisse Palermo anziché Galermo. La santa, quindi, sarebbe nata e vissuta a Galermo (lodierno San Giovanni Galermo, V municipalità di Catania) e non a Palermo.